Infowine22.9: distribuzione internazionale vino

LA DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE DEL VINO: IL CONTRATTO DI DISTRIBUZIONE ED ALTRI STRUMENTI DI TUTELA

Nel corso degli ultimi anni, com’è noto, i produttori di vini italiani hanno incrementato significativamente la quota di vendite all’estero e la ricerca di nuovi mercati internazionali.

Il grande apprezzamento all’estero del vino e degli altri prodotti agroalimentari espressione del Made in Italy rappresenta indubbiamente una grande opportunità di crescita e di diversificazione del mercato, anche alla luce della perdurante flessione dei consumi e della crisi del mercato interno.

La commercializzazione dei vini italiani all’estero richiede, peraltro, una pianificazione adeguata delle varie attività necessarie per il raggiungimento di risultati soddisfacenti: dall’analisi dei mercati alla strategia commerciale, dalle tematiche fiscali e doganali a quelle legali. Leggi l'articolo completo a cura dell'Avv. Luca Moro

 

Pinot grigio, 2015 un’ottima vendemmia

Una produzione in crescita dell’8-15%, con una sanità delle uve eccellente, una buona gradazione zuccherina e prezzi dell’uva stabili (anche se non ancora assestati, naturalmente). Questi i caratteri principali del ritratto tratteggiato dalle cantine cooperative regionali aderenti a Confcooperative che trasformano quasi il 50% dell’uva del Fvg, prodotta da 2.300 agricoltori associati

Una produzione di Pinot grigio in crescita dell’8-15%, con una sanità delle uve eccellente, una buona gradazione zuccherina e prezzi dell’uva stabili (anche se non ancora assestati, naturalmente). Sono questi i caratteri principali del ritratto della vendemmia del Pinot grigio (il più importante vino prodotto in regione), tratteggiato dalle cantine cooperative regionali aderenti a Confcooperative che trasformano quasi il 50% dell’uva del Fvg, prodotta da 2.300 agricoltori associati.

«Noi siamo cresciuti di circa il 15% in produzione – spiega Denis Ius, presidente della cantina Viticoltori friulani La Delizia di Casarsa (38 milioni di euro di fatturato), in provincia di Pordenone -, anche perché sono entrati in produzione 50 nuovi ettari di vigneto dei soci. Dei circa 300mila quintali di uva che porteremo in cantina quest’anno, 100mila saranno di Pinot grigio. Questi numeri non ci spaventano anche perché non abbiamo più Pinot grigio in magazzino, a parte le scorte fisiologiche per coprire ancora alcuni mesi di imbottigliamento prima della nuova annata. L’uva di questo vitigno – aggiunge Ius – abbinato a quella del Prosecco, darà buone soddisfazioni economiche ai nostri soci come già avvenuto nel 2014».

Di una crescita produttiva del Pinot grigio parlano anche il presidente della cantina di Ramuscello (Pordenone), Gianluca Trevisan (+10%), il presidente della Cantina produttori Cormòns (Gorizia), Stefano Gregorat (+ 10% e un fatturato in crescita del 6-7% che supera il valore di 10 milioni di euro) e il direttore della cantina di Sacile (Pordenone), Luigi Antiga (+10%).
«Decisamente – sottolinea Trevisan – questa è un’annata assai migliore rispetto al 2014. Per ora, il vino ha una buona quotazione (1,00-1,20 €/l), anche se il mercato del Pinot grigio, in questo momento, soffre di ripetuti alti e bassi, a volte, forse, con risvolti speculativi».
«Sicuramente stiamo portando a casa un’ottima uva di Pinot grigio – dice Antiga – che produrrà vini con ottima gradazione alcolica. Il mercato segna un andamento altalenante, anche se i nostri magazzini sono praticamente vuoti».

«Sono tutti segnali che indicano, ancora una volta, quanto sia importante chiudere in fretta la costituzione della Doc interregionale del Pinot grigio – chiosa Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Fvg -. È una iniziativa fondamentale per la salvaguardia di tutto il comparto, tenendo tra l’altro conto che il 90% della produzione regionale del Pinot grigio viene imbottigliata in Veneto».

 

Fonte: Uiv

Giuseppe Martelli lascia ASSOENOLOGI dopo 38 anni

”A fine febbraio 2016 finisce il mandato triennale – ha detto Martelli, il direttore generale dell’organizzazione nazionale di categoria degli enologi ed enotecnici italiani – ed ero già in pensione.

" (...) Sono antico dunque, ma lascio con una buona vendemmia. Dai territori arrivano segnali di ottimismo per questa raccolta che si prospetta più che positiva. Speriamo bene, l’annata si prospetta molto importante”.
 

Enologo e biologo, è stato chiamato a dirigere l’Assoenologi nel 1978. Il Consiglio d’amministrazione dell’associazione, oggi presieduta dall’enologo Riccardo Cotarella, "ringrazia Giuseppe Martelli per l’opera intelligente e proficua svolta in così tanti anni di lunga e meritoria conduzione. A lui vanno i i sentimenti di infinita gratitudine di tutti gli associati”. Martelli è peraltro presidente del Comitato nazionale vini del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

 

Fonte: Ansa