Infowine14.12: e commerce eu, Cina, Oiv

Niente soluzione a breve termine per vendita diretta di vino ed e-commerce tra Stati Ue

Così il gruppo Accise da Bruxelles, che apre però alla proposta di far pagare Iva e accise nel Paese di origine. Intanto si chiedono accordi bilaterali tra Stati

“Non è prospettabile una soluzione a breve termine per il problema delle vendite di vino a distanza tra i Paesi membri”. A dichiararlo il Gruppo di Lavoro Accise dell’Ue, riunitosi il 9 dicembre a Bruxelles, secondo il quale, tuttavia, nel lungo periodo è ipotizzabile l’adozione della proposta di Cevi-Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (http://cevi-eciw.eu), quindi one-stop-shop per assolvere all’origine sia l’Iva sia le accise.

Non una buona notizia, quindi, per la Cevi e per tutte le associazioni europee di vignaioli che dovranno ancora attendere, per vedere accolta quella proposta per cui ogni produttore pagherebbe in proprio e nel proprio Paese di origine le imposte sul valore aggiunto, e le accise secondo le aliquote del Paese di destinazione delle merci, salvo il calcolo della compensazione di quanto dovuto a ciascuno Stato membro.
Una soluzione che permetterebbe l’avvio di un e-commerce del vino su scala europea: oggi spedire delle bottiglie da un Paese all’altro dell’Unione, sia a un rivenditore sia a un consumatore finale, è infatti economicamente e burocraticamente insostenibile per i piccoli produttori.
“Mentre ci rallegriamo che la nostra proposta sia presa in considerazione, anche se nel lungo periodo - commenta Matilde Poggi presidente della Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (www.fivi.it) e vicepresidente della Cevi - ribadiamo di voler vendere a distanza i nostri vini all’interno dell’Ue. Pertanto Vif-Vigneron Indipendant Francais (www.vigneron-independant.com) e Fivi, solleciteranno i rispettivi Governi ad attivare degli accordi bilaterali tra Stati per sbloccare questa situazione e arrivare alla libera circolazione dei vini tra gli Stati Membri. Oltre alla Francia, guardiamo con molta attenzione ad alcuni nostri mercati storici, come Austria e Germania”.

Il numero di consumatori cinesi di vino importato è duplicato dal 2012 a oggi.

Secondo Wine Intelligence, infatti, sono 38milioni coloro che nel corso dell’anno ne hanno bevuto almeno due volte (erano solo 19 milioni tre anni fa).

Come racconta The Drinks Business, questo dato è stato comunicato, in occasione di un seminario dello scorso Prowine di Shangai, da Chuan Zhou, ricercatrice per il mercato cinese di Wine Intelligence.

Chuan Zhou ha tuttavia precisato che il numero di consumatori abituali di vino importato (coloro che ne consumano almeno una volta al mese) è oggi attestabile a circa 23 milioni di persone, ma il potenziale di incremento di questi numeri è ancora enorme, infatti 38 milioni di persone valgono circa il 10% di tutta la popolazione cinese adulta (18-54 anni) residente in un contesto urbano, 378 milioni di persone, di cui circa 95 milioni appartenenti alla classe media.

Nel futuro, ha aggiunto Chuan Zhou, una buona fetta di consumi arriverà dai giovani e dalle donne. I bevitori di vino importato di età inferiore ai 30 anni erano il 30% del totale nel 2012, ma oggi contano per circa il 50%; e così le donne che tre anni fa contavano per un terzo dei bevitori, ora sono la metà del totale.

Tra le leve del consumo di vino, Wine Intelligence ha rilevato ancora come più importante nel mercato cinese la convinzione che il vino porti benefici alla salute; una percentuale minore d’intervistati ha invece dichiarato di bere vino soprattutto per piacere, in quanto aiuta a rilassarsi ed è buono; altri ancora accostano il consumo di vino allo stile di vita occidentale.

FEB

OIV: PRODUZIONE E I CONSUMI VINI nel mondo a fine 2014

In occasione del 38° Congresso mondiale della vigna e del vino, il direttore generale dell’OIV, Jean-Marie Aurand, ha presentato una panoramica del settore vitivinicolo globale e i primi elementi della relazione tematica 2015, dedicata al mercato dei vini rosati, che sarà pubblicata a fine anno.

Il presente rapporto 2015 verte sul potenziale di produzione vitivinicola, la superficie vitata, la produzione e il consumo mondiale di vino, i volumi esportati e importati di vino, nonché la produzione di uva per il consumo diretto e quella destinata a trasformarsi in uva passa.
 

– Nel 2014 la superficie viticola mondiale tocca i 7.573 mha
– La produzione mondiale di uva nel 2014 si attesta a 737 Mio q
– La produzione mondiale di vino 2014 (esclusi succhi e mosti) è stimata in 270 Mio hl
– Il consumo mondiale di vino è stimato in 240 Mio hl nel 2014
– I vini rosati, con 24 Mio hl consumati nel 2013, rappresentano il 10% del mercato globale


Superfici vitate

Il vigneto mondiale totale (indipendentemente dalla destinazione d’uso finale delle uve e comprese le vigne non ancora in produzione) nel 2014 si attesta a 7.573 mha, registrando una leggera crescita di 10 mha rispetto al 2013.

Dalla fine delle misure di estirpamento dell’Unione europea (UE), il vigneto europeo rimane stabile mentre le piantazioni in Asia e America del Sud compensano leggermente il calo del vigneto comunitario. Nel 2014 la Cina diviene il secondo vigneto mondiale, con circa 800 mha.

Uva

Nel 2014, la produzione mondiale di uva (destinata a qualsiasi uso) è di 737 Mio q, pari a un calo di 40 Mio q rispetto al 2013. La tendenza della produzione di uva negli ultimi 15 anni è al rialzo (+13,7%/2000), nonostante la riduzione della superficie a vigneto: questo può spiegarsi con una crescita del rendimento dovuta al continuo miglioramento delle tecniche viticole e alle condizioni climatiche favorevoli in alcuni paesi.

La Cina, con 111 Mio q, è il 1° produttore nel 2014 (15% della produzione mondiale di uva), seguita dagli Stati Uniti (70 Mio q) e da Francia e Italia, entrambe con 69 Mio q.

La produzione di uva da tavola (248 Mio q), abitualmente ottenuta con rendimenti superiori a quelli dell’uva da vino, è meno rappresentata in Europa che in Asia e in America. L’Asia è di gran lunga il continente che produce più “uva da tavola”: qui si concentra oltre la metà della produzione mondiale di uva destinata al consumo diretto (63%). L’Europa invece si conferma in testa nella produzione di “uva da vino” (65%).

Produzione di vino

Dopo un record nel 2013 (291 Mio hl), nel 2014 la produzione mondiale di vino (esclusi succhi e mosti) si attesta a 270 Mio hl. Si tratta di una produzione che si iscrive nella media degli ultimi sei anni. L’annata 2014 è stata segnata da condizioni climatiche difficili in Europa orientale, delle quali ha risentito la produzione di diversi paesi.

Nonostante una tendenza al ribasso, l’Europa resta il maggiore produttore di vino: la Francia occupa il primo posto (46,2 Mio hl) davanti all’Italia, che ha registrato una produzione di 44,7 Mio hl, e alla Spagna, che è tornata al suo livello di produzione medio (38,2 Mio hl) dopo un’annata record nel 2013.

Da parte sua, la produzione nell’emisfero sud e negli Stati Uniti continua a crescere: l’Argentina con 15,2 Mio hl (+1%/2013), la Nuova Zelanda con un nuovo record a 3,2 Mio hl (+29%/2013), il Sud Africa con 11,3 Mio hl (+4%/2013) e gli Stati Uniti, che con 22,3 Mio hl hanno registrato degli alti livelli di produzione.
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Consumo di vino

Per il 2014 i dati disponibili mostrano una lieve flessione del consumo mondiale, stimato in circa 240 Mio hl. I paesi tradizionalmente consumatori proseguono la loro recessione (o stagnazione), a favore dei nuovi poli di consumo. Il periodo compreso tra il 2000 e il 2014 è stato caratterizzato da uno spostamento del consumo di vino: oggi, il 40% della produzione di vino è consumata al di fuori dei paesi europei, rispetto al 31% del 2000.
Gli Stati Uniti, con 30,7 Mio hl, confermano la loro posizione di maggior consumatore mondiale.

La Francia (27,9 Mio hl) e l’Italia (20,4 Mio hl) si attengono alle tendenze passate, confermando un calo tra il 2013 e il 2014 rispettivamente di 0,9 Mio hl e di 1,4 Mio hl. Il livello di consumo in Cina viene stimato in 15,8 Mio hl, pari a un calo di 1,2 Mio hl rispetto al 2013

 

Commercio internazionale di vino

Le esportazioni mondiali di vino continuano a crescere in volume (104 Mio hl, +3%/2013), mentre si stabilizzano in valore, con 26 Mrd EUR.

L’internazionalizzazione del mercato del vino è in continua crescita. 10 anni fa, il 27% del vino consumato era importato, oggi, questo segmento rappresenta oltre il 43%.
Focus speciale dell’OIV sul mercato dei vini rosati

Il direttore generale dell’OIV, Jean-Marie Aurand, ha inoltre fatto il punto sui primi elementi della relazione tematica 2015 sui vini rosati, che sarà pubblicata a fine anno. Questa relazione, realizzata in collaborazione con il CIVP (Comitato interprofessionale dei vini di Provenza) ha l’obiettivo di fornire dati e informazioni su un settore in grande espansione: nel 2013 i vini rosati, con circa 24 Mio hl, hanno rappresentato una quota di mercato pari a oltre il 10%. Inoltre, il consumo di vini rosati aumenta due volte più rapidamente di quello degli altri tipi di vini.

 

Abbreviazioni utilizzate:
mha: migliaia di ettari
Mio q: milioni di quintali
Mio hl: milioni di ettolitri
Mrd EUR: miliardi euro
Tags/Argomenti: consumi vino, OIV, produzione vini