Cantine italiane

Consorzio Vino Chianti

Il Consorzio Vino Chianti si è costituito nel 1927 ad opera di un gruppo di viticoltori delle Province di Firenze, Siena, Arezzo e Pistoia, allargando successivamente la sua operatività a tutta la zona di produzione, riconosciuta dal Disciplinare del 1967, poi recepita nella Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Sono oltre 2.500 i produttori tutelati dal Consorzio per più di 10.500 ettari di vigneto e per circa 550.000 ettolitri di vino Chianti prodotto. Inoltre il Consorzio Vino Chianti ha ottenuto l'incarico di vigilanza sul Chianti da parte del Ministero dell'Agricoltura con D.M 22 Maggio 1978, incarico poi riconfermato anche per le altre denominazioni di competenza nel 2003 e 2004, per le quali la rappresentatività dei soci è analoga.

Consorzio Del Vino Brunello di Montalcino

Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967, all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori intenzionati a tutelare il loro vino ed a valorizzarne le caratteristiche. Il Consorzio ha favorito la nascita di un tessuto produttivo fatto di aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, unite da intenti comuni di rispetto della natura e aspirazione all'alta qualità del vino.
Il Consorzio organizza gli eventi in Italia e all'estero e la partecipazione dei produttori alle fiere. Cura l'immagine delle denominazioni montalcinesi mediante un ufficio stampa, diffonde notizie attraverso un sito web e numerose pubblicazioni in più lingue. Un'attività meno visibile ma molto importante è l'assistenza alla stampa specializzata e agli opinion makers per i quali vengono organizzate degustazioni e visite. Altrettanto importante l'assistenza ai soci sulle normative che regolano la produzione del vino.

Consorzio di Tutela Vini di Carmignano

A Carmignano si produceva vino fin dall'epoca etrusca e romana, come testimoniano il ritrovamento di vasi di vino all'interno di alcune tombe etrusche e l'assegnazione da parte di Cesare ai suoi veterani, tra il 50 e il 60 a.C., di alcune terre tra l'Arno e l'Ombrone, coltivate fin da allora a vite.
Nell'archivio di stato di Firenze è stata inoltre rinvenuta una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa a Carmignano venissero coltivati olivi e viti.
Alla fine del 1300 il Datini comprava a caro prezzo il Carmignano per la sua cantina in Prato e nel 1600 lo decanta il Redi come vino degno di Giove.
Inoltre Carmignano può essere orgogliosa di essere stata scelta dal Granduca Cosimo III de'Medici (nel 1716), come una delle 4 zone a vocazione viticola del Granducato di Toscana. Il “Decreto Motu proprio “ ed il “Bando“ difatti regolamentavano con norme precise la produzione, i limiti geografici, il commercio dei vini prodotti in tali aree, costituendo la prima “ doc” esistente al mondo.
Alla fine del 1800 e nei primi anni del 1900 la cantina dell'azienda del Marchese Niccolini produceva ed esportava il Carmignano.
Venne poi un periodo di eclissi. Negli anni 30 del secolo scorso, l'antica D.O.C. Medicea fu inglobata nella D.O.C. Chianti Montalbano. Il ritorno alla denominazione “Carmignano” rappresentava per i produttori carmignanesi il recupero di un' identità storico-territoriale del loro vino e fu una conquista lunga e difficile alla cui realizzazione dette un contributo fondamentale Ugo Contini Bonacossi, di Tenuta di Capezzana, insieme all'ingegner Cianchi del Poggiolo e all'allora sindaco di Carmignano dottor Lenzi. Nel 1975 fu finalmente riconosciuta la D.O.C. Carmignano, retroattiva - per il vino invecchiato - fino alla vendemmia 1969.
Nel 1990 si ottiene la D.O.C.G. retroattiva fino al 1988.
Ma non si tratta solo di storia. La presenza di alcuni vitigni, che nel resto della Toscana non sono molto frequenti o addirittura sconosciuti, rendono questo vino ben diverso dal Chianti per precise qualità organolettiche.

Imt Istituto Marchigiano di Tutela Vini

IMT si è costituito nel 1999 e oggi può contare su oltre 1.200 viticoltori associati delle Province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino i quali rappresentano oltre il 90% del vino esportato delle Marche per il tramite di circa 200 imbottigliatori.
IMT rappresenta il 45% della superficie vitata regionale con circa 9.000 ha su un totale di circa 20.000 ha che costituiscono il Vigneto Marche. I 9.000 ha di vigneto rappresentati in IMT sono ripartiti al 50% tra D.O.C. e D.O.C.G. Il restante 50% è costituito da vigneti I.G.T. riuniti nell'indicazione geografica “MARCHE”. Le denominazioni a D.O.C. - D.O.C.G. sono 16 di cui 4 D.O.C.G.

L'intero parco vigneti è stato completamente ristrutturato nel corso dell'ultimo decennio del secolo scorso, pertanto il comparto viticolo che IMT rappresenta è moderno, orientato alla qualità ed a conseguire risultati d'eccellenza. La viticoltura occupa esclusivamente versanti collinari esposti a mezzogiorno e contribuisce alla caratterizzazione di un paesaggio che esprime l'altissima vocazione sia dell'ambiente pedoclimatico sia della componente umana che ha trasferito nella moderna conduzione del vigneto l'antica sapienza contadina frutto delle osservazioni e dell'esperienza in campo acquisita e sedimentata dall'avvicendarsi di tante generazioni.
La viticoltura in queste tre province delle Marche ha legato a sé un cambiamento epocale che ha visto dal dopoguerra spopolare le campagne a favore dell'artigianato, della piccola e media industria e recentemente dei servizi. Soltanto la viticoltura ha saputo assicurare un reddito a chi per passione, per scelta di vita ha deciso di legare il proprio futuro alla terra, rinunciando ai proclami ed ai vantaggi del vivere in città.

Consorzio di Tutela Dei Vini di Torgiano

Nel 1999 la quasi totalità dei produttori di Torgiano si è riunita in un Consorzio di Tutela con lo scopo principale della Tutela e Valorizzazione dei vini dell'intero territorio di Torgiano affinchè continui la costante ricerca della qualità da parte di tutti i produttori di Torgiano DOC e DOCG.

Pur essendo stato costituito da poco tempo il Consorzio ha già improntato e in alcuni casi proseguito importanti lavori di ricerca tra cui la revisione dei disciplinari del Torgiano DOC e del DOCG culminata con la presentazione al Ministero della domanda di modifica . Tra le attività del Consorzio oltre alla tutela e alla valorizzazione dell'intero territorio di Torgiano si annovera la partecipazione a manifestazioni di grande rilievo per il settore come il Vinitaly dando alle aziende ulteriore possibilità di mettere in mostra le loro capacità tecniche e professionali.

Importante considerare che il Consorzio risulta largamente rappresentativo (85% per la DOC e 100% per la DOCG). Attualmente il Consorzio relativamente al settore della tutela e valorizzazione ha implementato un sistema di adempimenti a cui sono tenuti tutti i componenti della filiera Torgiano DOC e DOCG, validato dai decreti ministeriali 1 e 2 Dicembre 2003 attraverso i quali viene conferito dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali l'incarico a svolgere le funzioni di controllo previste dal decreto 29 maggio 2001, nei confronti di tutti i produttori ( viticoltori, vinificatori e imbottigliatori) che intendono rivendicare le predette denominazione di origine.

Il Consorzio di Tutela dei Vini di Torgiano si prefigge quindi lo scopo di diventare nel tempo una vera e propria sentinella del territorio a difesa della denominazione, attraverso anche una stretta collaborazione con la Camera di Commercio, la Regione dell'Umbria, e l'Ufficio repressione e frodi. Tutto questo con l'obiettivo primario di assicurare il consumatore finale la tipicità e la qualità del vino di Torgiano.

Consorzio Tutela Vini Colli Martani

Il Consorzio Tutela Vini Colli Martani si costituisce nel 2001, per unire in un solo organismo, la cultura e la coltura del vino del territorio, facendo tesoro della secolare tradizione umbra. Il Consorzio riunisce i produttori e le cantine migliori, che rappresentano l'80% della superficie e delle produzioni tutelate della zona D.O.C Colli Martani.
Questa è terra d'eccellenza per la produzione di Sangiovese, Trebbiano e Grechetto, vitigno autoctono, di probabile origine etrusca. Tutelare, Valorizzare e Promuovere le produzioni vitivinicole D.O.C del territorio, è il compito che la legge ci assegna ed è l'obiettivo che intendiamo raggiungere. Vino d'eccellenza della D.O.C. Colli Martani è il Grechetto, di cui già Plinio il Vecchio nel I sec. d.C. esaltava le peculiarità.
Ottenuto dall'omonimo vitigno di origine greca, ha trovato nel nostro territorio, le ideali condizioni di coltivazione e diffusione. Dalla perfetta maturazione delle sue uve, derivano vini ben strutturati, eleganti e di grande personalità.

Consorzio Tutela Vini Colli Del Trasimeno

Consorzio per la Tutela dei Vini Orvieto DOC

Il Consorzio Vini di Orvieto, associazione nata con lo scopo di tutelare la qualità e l'immagine del Vino Orvieto, si è costituito nel 1958 come Consorzio del Vino Tipico di Orvieto, ed è divenuto Consorzio Tutela Vino Orvieto nel 1971, anno di riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata Orvieto.

Nel 1998 viene costituta la Doc Rosso Orvietano, che si sovrappone territorialmente alla Doc Orvieto in provincia di Terni, con lo scopo di diversificare le produzioni all'interno di una stessa area viticola e creare tra i due vini una sinergia per affrontare al meglio i mercati. Sempre in quest'ottica infatti Consorzio Vini di Orvieto tutela anche la Doc Rosso Orvietano.

L'attività del Consorzio è quella di promuovere il miglioramento della qualità produttiva, attraverso varie sperimentazioni in campo agronomico che realizza sia su propri vigneti che su quelli degli associati, dove vengono messi a confronto nuovi vitigni con quelli autoctoni. Proseguendo in campo enologico la ricerca si concentra sulle caratteristiche organolettiche che possano esprimere un vino Orvieto sempre più accattivante e in linea con l'evoluzione del gusto del consumatore.

Consorzio Tutela Vini Montefalco

E' dal 1981 che i produttori di Montefalco si sono riuniti in un Consorzio di Tutela, che ha il compito di coordinare le aziende della zona e di condurle nella costante ricerca della qualità e della valorizzazione dei vini del loro territorio.

E' però del 2001 la "rifondazione" di questo Consorzio, necessario per rispondere ai nuovi requisiti richiesti dalle attuali normative. La necessità dì questo adeguamento normativo è stata colta al volo per fare una verifica generale e reimpostare il lavoro. Il nuovo Consorzio gode, infatti, di una rappresentatività superiore all' 82% per quanto riguarda la produzione certificata di Sagrantino di Montefalco e di Montefalco Rosso: questo gli conferisce un' autorevolezza che nessun' altra struttura può vantare relativamente alla zona da esso rappresentata.
La base sociale si è infatti largamente ampliata godendo della presenza di aziende di grande prestigio, sia note nella zona e quindi lì operanti già da molti anni, sia frutto di investimenti di grandi gruppi o di produttori di fama internazionale che hanno deciso di operare ingenti investimenti nella denominazione più promettente della emergente regione Umbria.

L'obiettivo di consolidare la notorietà acquisita dai vini di Montefalco (particolarmente negli ultimi anni), attraverso il costante miglioramento qualitativo non solo del Sagrantino, ma di tutti i vini prodotti nel territorio, è condiviso con convinzione non solo dai produttori "storici" della zona, ma anche dalle aziende frutto dei più recenti investimenti.. Questo è la vero forza di questo territorio e del Consorzio che lo tutela: la consapevolezza comune che solo continuando a crescere qualitativamente si possono ottenere risultati soddisfacenti per tutti.

Consorzio Tutela Vini Montefalco

E' dal 1981 che i produttori di Montefalco si sono riuniti in un Consorzio di Tutela, che ha il compito di coordinare le aziende della zona e di condurle nella costante ricerca della qualità e della valorizzazione dei vini del loro territorio.
E' però del 2001 la "rifondazione" di questo Consorzio, necessario per rispondere ai nuovi requisiti richiesti dalle attuali normative. La necessità dì questo adeguamento normativo è stata colta al volo per fare una verifica generale e reimpostare il lavoro.

Il nuovo Consorzio gode, infatti, di una rappresentatività superiore all' 82% per quanto riguarda la produzione certificata di Sagrantino di Montefalco e di Montefalco Rosso: questo gli conferisce un' autorevolezza che nessun'altra struttura può vantare relativamente alla zona da esso rappresentata.
La base sociale si è infatti largamente ampliata godendo della presenza di aziende di grande prestigio, sia note nella zona e quindi lì operanti già da molti anni, sia frutto di investimenti di grandi gruppi o di produttori di fama internazionale che hanno deciso di operare ingenti investimenti nella denominazione più promettente della emergente regione Umbria.

L'obiettivo di consolidare la notorietà acquisita dai vini di Montefalco (particolarmente negli ultimi anni), attraverso il costante miglioramento qualitativo non solo del Sagrantino, ma di tutti i vini prodotti nel territorio, è condiviso con convinzione non solo dai produttori "storici" della zona, ma anche dalle aziende frutto dei più recenti investimenti.. Questo è la vero forza di questo territorio e del Consorzio che lo tutela: la consapevolezza comune che solo continuando a crescere qualitativamente si possono ottenere risultati soddisfacenti per tutti.

Consorzio Volontario Tutela e Valorizzazione Vini Doc Colli Lanuvini

ll Consorzio volontario tutela e valorizzazione vini Doc Colli Lanuvini nasce nel 1982 con l'obiettivo di tutelare e promuovere la qualità e l'immagine dei vini prodotti in questa zona dei Castelli Romani che comprende i territori di Genzano e Lanuvio.
Il Consorzio è stato riconosciuto formalmente dal ministero dell'Agricoltura con Decreto del 28 dicembre 2004. Tra le principali attività del Consorzio:
partecipare a fiere, manifestazioni ed eventi in Italia e all'estero per far conoscere ed apprezzare ad un vasto pubblico i vini delle aziende associate;
organizzare e promuovere il Wine Tour dei Colli Lanuvini con degustazioni guidate nelle cantine del territorio.

I vini dei Colli Lanuvini si possono acquistare e degustare nell'Enoteca del Consorzio nellaTorre Medievale di Lanuvio.

Consorzio Tutela Denominazione Frascati

ll Consorzio nasce il 23 Maggio 1949 a Rogito del Notaro Mario D'Orazi, su iniziativa di 18 produttori, con la Denominazione di "Consorzio per la difesa di vini pregiati e tipici di Frascati". Nel corso degli anni ed a seguito di precise disposizioni di legge ha modificato la propria denominazione nell'attuale di "Consorzio Tutela Denominazione Frascati". Esso è stato tra i primi Consorzi ad ottenere l'incarico della vigilanza sulla denominazione. Il Marchio del Consorzio è costituito da un'aquila ad ali spiegate poggiata con le zampe su un cartello con la scritta TVSCVLUM , sovrapposto ad una conchiglia con volute, sormontate da una corona nobiliare contenenti elementi degli stemmi dei Comuni di FRASCATI (chiavi incrociate), GROTTAFERRATA (inferriata) e di MONTEPORZIO CATONE (pino con viti incrociate).

Dagli originari 18 soci fondatori il Consorzio consta oggi di 650 produttori associati che rappresentano oltre il 40 % della produzione complessiva del Frascati.