Il 2024 si apre con incertezza nel mondo del vino in Italia e a livello globale. Dopo tre anni di crescita, si osserva un calo dei consumi di vino, in parte causato dall'arrivo dei vini dealcolati e dalla preferenza dei giovani per cocktail durante i pasti.

Secondo il "Business Report" della ProWein 2023, i prezzi elevati e il declino dei consumi sono fonte di preoccupazione per l'industria del vino nel 2024. Tuttavia, c'è cautelato ottimismo per l'anno in corso, con la speranza che il picco dell'inflazione possa essere superato e che la redditività possa essere ripristinata.

Le sfide economiche, come l'incremento dei costi e il calo del potere d'acquisto delle famiglie, sono le principali preoccupazioni dell'industria vinicola. Le aziende stanno cercando di ridurre i costi di produzione ed eliminare vini non redditizi, ma questo ha comportato una diminuzione degli investimenti.

Nel 2023, la maggioranza delle aziende ha aumentato i prezzi, causando un calo delle vendite e influendo negativamente sui bilanci. I rivenditori segnalano un aumento delle vendite nel segmento base, mentre il segmento medio e i vini premium hanno perso terreno. Questa tendenza dovrebbe continuare nel 2024-2025, con una crescita prevista in mercati come Scandinavia e Paesi Bassi.

La principale causa del calo dei consumi è la diminuzione del reddito dei consumatori, l'attenzione alla salute e la preferenza per altre bevande alcoliche. L'industria del vino è chiamata a capitalizzare la tendenza alla salute, promuovendo vini senza e a basso contenuto di alcol.

Inoltre, il mercato è afflitto da un eccesso di offerta, con una diminuzione dei prezzi dei vini sfusi e un aumento dei costi di produzione. Per affrontare questa situazione, i produttori cercano di ridurre la produzione, spesso con il sostegno dello stato.

Alcune aziende mirano a incrementare le vendite posizionando il vino come prodotto premium esclusivo, ma ciò richiede investimenti significativi in marketing e una maggiore redditività.

Infine, il consumo di vino in Italia ha subito una diminuzione negli ultimi anni, con una diminuzione del 3,1% delle vendite nel 2023. Questo è dovuto in parte ai cambiamenti nei gusti dei consumatori e alla concorrenza di altre bevande alcoliche.

La discesa dei vini rossi nelle case degli italiani

Negli ultimi anni, l'Italia ha assistito a una discesa significativa dei consumi di vini rossi nelle case degli italiani. Questa tendenza appare più marcata rispetto ad altre tipologie di vino, con una diminuzione del 15% complessivo. I dati mostrano che i vini a denominazione (-6%) e gli Igt (-19%) hanno subito le maggiori contrazioni, ma il record negativo si registra tra i vini comuni, con una drammatica diminuzione del 22%. Tuttavia, alcune denominazioni e prodotti mantengono una posizione stabile o addirittura crescono leggermente, come il Dop Montepulciano d’Abruzzo (-2%), il Chianti (-3%), e il Rubicone Igt nella variante Sangiovese (+7%).

L'e-commerce vitivinicolo è un'incognita

L'e-commerce nel settore vitivinicolo è stato caratterizzato da un aumento degli ordini durante i lockdown, ma negli ultimi due anni ha subito una flessione del 21% rispetto al picco del 2021. Tuttavia, nonostante questa diminuzione, l'e-commerce continua a essere un canale importante per l'acquisto di vino, rappresentando il triplo delle vendite rispetto al 2019. Gli acquirenti online sono disposti a spendere di più per la qualità, con un prezzo medio al litro superiore del 61% rispetto agli acquisti in negozio. Inoltre, l'e-commerce è particolarmente popolare per l'acquisto di vini Dop e Igt, rappresentando il 75% delle vendite totali di vini fermi. Gli spumanti, in particolare, sono molto richiesti online, rappresentando il 22% delle vendite, rispetto alla media del 13%. Nonostante ciò, l'e-commerce del vino rappresenta solo l'1,5% delle vendite totali nel settore food & beverage.

Crollano in cinque anni i consumi di vino: -8%. Gli spumanti tengono a galla il comparto

I dati dell'Osservatorio Uiv-Ismea indicano che i consumi complessivi di vino in Italia sono diminuiti del 8% in cinque anni. Questo calo è stato più pronunciato per i vini rossi (-15%) e i vini comuni (-17%), mentre i vini bianchi hanno registrato una crescita del 3%, e i vini rosati addirittura del 17%. Tuttavia, gli spumanti hanno svolto un ruolo chiave nel mantenere il settore a galla, registrando una crescita del 19% in cinque anni, grazie soprattutto al successo del Prosecco, che ha segnato un aumento del 30% in questo periodo.

Vino, aceto e spiriti valgono l’1,5% del PIL italiano

L'industria del vino, dell'aceto e degli spiriti è un settore di grande importanza per l'economia italiana, generando un valore aggiunto di 20,5 miliardi di euro e occupando più di 460.000 persone in tutto il paese. Questi settori rappresentano un vero e proprio patrimonio di cultura e storia italiana. Con oltre 2.300 imprese e 81.000 posti di lavoro diretti, queste industrie hanno un fatturato diretto di 21,5 miliardi di euro e contribuiscono significativamente all'export italiano con 10 miliardi di euro. Inoltre, vino, aceto e spiriti generano l'1,5% del PIL italiano. Il Piemonte è un protagonista chiave in questo settore, con oltre un terzo del fatturato nazionale e il 31% della forza lavoro legata agli spiriti. Il Veneto, invece, contribuisce con il 9% del fatturato nazionale e l'11% della forza lavoro.

Trend di vendita in aumento nelle enoteche: i vini preferiti sono Barolo, Brunello e Amarone.

L'Osservatorio Vinarius, l'Associazione delle Enoteche Italiane, ha rivelato che le vendite di vini durante le festività natalizie sono state particolarmente positive nel 2023. Il 55% degli enotecari ha riportato un miglioramento nelle vendite rispetto all'inverno precedente. Le enoteche si confermano come il canale preferito per l'acquisto di vini di alta qualità. Tra i vini spumanti Metodo Classico più richiesti figurano lo Champagne, Franciacorta e Trento Doc. I vini rossi più popolari durante le festività sono stati il Barolo, il Brunello e l'Amarone, seguiti dal Chianti Classico Docg. Le aspettative per la primavera ed estate sono positive, con il 63% degli enotecari che prevede una tenuta delle vendite e il 27% che si aspetta una crescita ulteriore. Questi dati riflettono una crescente attenzione dei consumatori verso la qualità e un interesse crescente per il mondo del vino, con gli enotecari che giocano un ruolo importante nel guidare le scelte dei clienti.

In conclusione, l'industria del vino in Italia e nel mondo affronta sfide economiche e di cambiamento dei gusti dei consumatori nel 2024. Tuttavia, c'è la speranza che possa essere trovato un equilibrio attraverso la riduzione dei costi e l'adattamento alle esigenze del mercato attuale e futuro.

 

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27/01/2024
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