ETICHETTATURA VINO: BOTTEGA (PROSECCO), 'PRESA DI POSIZIONE UE CHE NUOCE A 1 MILIONE DI LAVORATORI ITALIANI'

«L'iniziativa irlandese sull'etichettatura del vino, di fatto avvallata dalla UE, è una presa di posizione semplicistica che non risolve il problema. Si interviene a gamba tesa, mettendo in difficoltà un settore economico importante che occupa in Europa milioni di lavoratori, di cui più di 1 milione in Italia, senza fare il necessario distinguo tra l'abuso e il consumo moderato». Lo denuncia Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda di Bibano (Treviso) tra i principali produttori di vino e distillati italiani e ideatore dei "Prosecco Bar" che stanno spopolando in tutto il mondo. «Un'etichetta allarmistica, come dimostrato per il tabacco, non determina una diminuzione degli abusi dei consumi e quindi dei rischi che menziona la medicina. Sarebbe necessario invece - continua Bottega - che la UE promuovesse una campagna di educazione al bere e al mangiare sano, sempre nell'ottica della moderazione e della corretta combinazione degli alimenti. Intendiamoci, l'alcol è una sostanza dannosa per l'organismo, ma dannosi sono pure lo zucchero, gli insaccati, il caffè, il burro, la carne, i formaggi, i soft drinks, per non parlare poi dei i cibi ricchi di grassi saturi. La chiave è la moderazione che, unitamente alla dieta Mediterranea (nella quale rientra il bicchiere di vino), sembra essere il segreto delle zone blu del Mediterraneo, ovvero le aree (Sardegna, Molise, etc...) dove si registra la maggiore densità di centenari in relazione alla popolazione residente. La tradizione e la storia ci insegnano, certamente meglio di un'etichetta, qual è il corretto approccio al vino e al cibo. Non a caso Dante sette secoli fa scrisse in un passo del Purgatorio nella Divina Commedia: "Guarda il calor del sole che si fa vino giunto all'omor che dalla vite cola"», conclude Sandro Bottega.