Qubò? Si, Qubò: il nuovo contenitore di piaceri e sapori che Carlo, Nicola e Massimiliano hanno realizzato per raccogliere ed esprimere le loro passioni per la cucina e l'intrattenimento eno-gastronomico.
Dopo esperienze lavorative svariate e in altri settori, i tre si sono convinti che il richiamo della gastronomia e dell'intrattenimento era troppo forte e si sono uniti nella loro prima avventura. Poiché buon sangue non mente, i risultati sono arrivati subito: Il Cirkus cocktali bar è diventato in pochissimo tempo il locale di riferimento del centro di Vicenza e continua ancor oggi sull'onda di una fama che non muore anche dopo il cambio gestione. Da sei mesi i tre amici si sono lanciati in questa nuova esperienza che ha ampliato notevolmente gli ormai stretti ambiti del bar, allargandoli verso una cucina fatta di raffinata ricerca della materia prima e paziente trasformazione. Lo chef Nicola Donatello può finalmente esprimere il suo concetto di gastronomia, mentre Carlo Gasparin e Massimiliano Scarpa gestiscono sala e bar di questo contenitore che si trasforma durante la giornata passando dalle colazioni, agli aperitivi, al brunch e scivolando verso sera dal pre-dinner all'after-dinner, proponendosi a cena come un ristorante minimalista di circa sessanta posti a sedere distribuiti nell'ampia sala del primo piano. La rivisitazione della pizza esprime appieno il loro concetto di cibo: un impasto di due farine biologiche amalgamate da una lievitazione di quaranta ore in più fasi. La successiva farcitura avviene dopo aver tagliato a spicchi la focaccia mediante alimenti a crudo per preservare i sapori e i profumi che si esaltano sopra al leggerissimo spicchio di pizza caldo.
Si ottengono così sfiziose varietà di terra e di mare come quella ai gamberi rossi siciliani, carote zucchine e olio al basilico con mozzarella fior di latte, oppure con prosciutto crudo ventiquattro mesi Luppi e burrata pugliese. Per chi volesse mangiare classico, non mancano primi e secondi di livello. Una Pasta di Kamut Pinton con ragù di coniglio, S.Marzano e olive taggiasche, un Thay di riso: nero, selvaggio, basmati con gambero rosso siciliano e pollo al curry oppure il coniglio profumato al limone con purea di patate. Completa il menù la sezione dolci, rigorosamente fatti in casa, tra cui incuriosisce la Frolla di mandorle con crema al frutto della passione e cips di pere. Una carta dei vini abbastanza ampia e totalmente fruibile al bicchiere accompagna la selezione delle birre artigianali che spazia tra bionde, rosse o ambrate e bianche o multicereali. Questo Cubo, pardon Qubò, oltre ad essere un locale di livello, rappresenta la voglia imprenditoriale di tre giovani che credono nelle loro passioni e nella qualità del lavoro di là da ogni congiuntura economica. Un ottimo esempio di come si possa affrontare la crisi attraverso l'innovazione commerciale in un settore molte volte stantio.