Le guide del vino sono croce e delizia di curiosi, appassionati ed esperti.
5 grappoli? 4 bicchieri? 1 chiocciola?
Sono tutti voti che possono determinare vita e morte di un vino, di un'azienda, di una filosofia produttiva
Ma che dire dell'obiettività delle guide? Premio significa sempre qualità?
A proposito è da poco uscito il working paper di tre ricercatori Italiani:Stefano Castriota, Daniele Curzi e Marco Delmastro per AAWE ossia l'American Association of Wine Economics.
Ecco i punti chiave:
Oggetto del contendere è l'imparzialità delle guide.
Base dati: 50mila recensioni dal 2004 al 2009 della guida I Vini di Veronelli
Metodologia: costruzione di una serie di regressioni multiple
Scopo: Capire le relazioni tra giudizi dei particolari parametri, tra cui l'identita’ dell’assaggiatore.
Conclusioni:
Le distorsioni sono dovute a due parametri in particolare:
1. al diverso livello di generosita’ del degustatore
2. alle preferenze del degustatore per certi tipi di vino.
La ricerca ha messo in evidenza inoltre:
- Una correlazione negativa tra i giudizi e i vini che compaiono per la prima volta.
- I vini rossi e i vini dolci hanno dei giudizi superiori a quelli bianchi e ai rosati
- L’eta’ del vino in anni, afifnamento in botte, in barrique sono determinanti per giudicare il prodotto.
- I vini delle azienda vinicole di grandi dimensioni vino ricevono voti più alti in media.
Noi di vinievino capovolgiamo tutto:
Votate voi le guide a questo link
Fonte: AAwe, Inumeridelvino.it