Pochi giorni fa era stato il Brunello di Montalcino annata 2011 Ridolfi il primo in classifica tra i “100 vini da comprare” per I Vini d’Italia de L’Espresso, che da quest’anno cambia curatori (Antonio Paolini e Andrea Grignaffini) e “format”: 3 distinte classifiche, ordinate per valore, ma senza punteggio, come per i Ristoranti. Nella stessa categoria anche un altro Brunello, sempre 2011, al 7° posto. Nella categoria “100 vini da bere subito”, che comprende vini importanti ed eccellenti, troviamo 1 Brunello 2011 al 26° posto e 1 Rosso di Montalcino 2013 al 41°. Infine, nella classifica dei “100 vini da conservare”, quelli cioè destinati ad affinarsi e migliorare nel tempo, troviamo 5 Brunello di Montalcino (4 Riserve 2010 e 1 annata 2011) nelle prime 35 posizioni.
James Suckling ad ottobre tra i 26 vini italiani della sua top 100 aveva inserito 7 Brunello di cui il Renieri Brunello di Montalcino Riserva 2010 risultava al terzo posto assoluto, primo italiano e capofila di altri 6 Brunello di Montalcino, tutti tra i primi 50. Nel settembre di quest’anno inoltre il n. 1 assoluto tra i 50 “BIWA - Best Italian Wine Awards” (classifica creata da Luca Gardini ed Andrea Grignaffini) è stato il Cerretalto 2010 di Casanova di Neri che ha preceduto ben altri 9 Brunello.
Ma i riconoscimenti ai vini di Montalcino sono giunti anche da altre grandi guide enologiche. In attesa delle altre che annunceranno i propri risultati entro fine anno sono in tutto 229 le etichette premiate che confermano Montalcino al vertice dell’enologia italiana. Come sottolinea il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni “i giudizi espressi dai grandi critici internazionali e dalle guide oltre ad essere lusinghieri sono un ottimo segnale per il territorio montalcinese. Al di la delle valutazioni sull’annata 2011, oltre alla già pluripremiato 2010 presente ora con le riserve, entrambe eccellenti e adatte al mercato dei grandi rossi, sono la costante e crescente riconoscimento dell’eccellenza e della qualità che ci fanno sentire soddisfatti. Sono premi ad un sistema territoriale ed imprenditoriale che ha saputo rinnovarsi nel tempo e garantire gli standard di assoluta eccellenza richiesti sempre più dal mercato internazionale”.
Scendendo nel dettaglio sono 14 i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, di cui 13 al Brunello di Montalcino e 1 al Rosso, andati ai grandi rossi toscani. Le Riserve ’10 battono - di poco - i Brunello ’11 (7 a 6). L’annata 2011, secondo i curatori della guida, “è nei fatti un’annata molto valida, che rischia ingiustamente di venir adombrata da una 2010 tanto enfatizzata”. A Montalcino due le realtà “neotrebicchierate”: Tenuta di Sesta e Giodo. La storica Guida Oro I Vini di Veronelli, tra i volumi di riferimento della gastronomia italiana, ha riconosciuto a 24 Brunello di Montalcino il riconoscimento di “Super Tre Stelle”, assegnato a vini con un punteggio superiore ai 94/100. Tra questi 6 etichette del 2011 e 18 di Riserva 2010. Ben due (su 5 complessive italiane ) le etichette di Brunello che hanno raggiunto lo stratosferico punteggio di 99/100 nella Guida essenziale dei vini italiani 2017 di Daniele Cernilli: Il Brunello di Montalcino Cerretalto 2010 di Casanova di Neri e il Brunello di Montalcino il Greppo Riserva 2010 di Biondi Santi. Seguono altri 84 Brunelli tra riserve 2010 e vendemmia 2011.
Le anticipazioni di un’altra importante guida - Bibenda - regalano già 5 grappoli, cioè il massimo riconoscimento tributato ai vini italiani a 28 Brunello ed un Rosso di Montalcino, mentre la Guida Vitae” 2017 dell’Ais premia ben 17 Brunello.
Per Slow Wine sono 21 le etichette (20 Brunello e 1 Rosso) che meritano la “chiocciolina”: 9 hanno ricevuto il riconoscimento di “Vino Slow” (8 Brunello e 1 Rosso) e 12 quelle di Brunello riconosciute come “Grande Vino”. Sono in tutto 19 le Corone assegnate ad altrettante etichette di Brunello e Rosso (rispettivamente 18 e 1) assegnate dalla guida Vinibuoni D’Italia, l’unica nel panorama nazionale ed internazionale dedicata esclusivamente ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% nella penisola da oltre 300 anni
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