Secondo i dati ICQRF, al 31 marzo 2025 le giacenze di vino in Italia ammontano a 52,8 milioni di ettolitri, in calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Presenti anche 4 milioni di ettolitri di mosti (-9,5%) e 152.596 ettolitri di vino nuovo in fermentazione (+63,9%). Il Nord Italia, con il Veneto in testa, concentra quasi il 60% del vino stoccato. Le denominazioni DOP rappresentano oltre la metà delle giacenze totali.
Scenario globale: calano produzione e consumi
Il 2024 si chiude come uno degli anni peggiori per il comparto vinicolo mondiale:
Vino nella GDO: inizio 2025 in affanno
Il primo trimestre del 2025 registra un calo nelle vendite:
Nord Est e GDO: polo dinamico da 36 miliardi
Il Nord Est guida la GDO italiana:
Big del vino italiano: i colossi del settore
Sono 27 le cantine con fatturati superiori ai 100 milioni di euro, di cui 14 superano i 200 milioni. In testa:
Vini pregiati: da investimento a status symbol
Il mercato dei fine wines continua a crescere a livello globale (valore stimato: 7 miliardi $). Ristoranti stellati, aste online e collezionisti alimentano la domanda di bottiglie iconiche e annate memorabili. Secondo Liv-ex, il fenomeno è destinato a consolidarsi come asset strategico, con margini di crescita anche in Italia.
Export: Italia in crescita nonostante tutto
Nel 2024 l’Italia è il primo esportatore mondiale per volume (21,7 mln hl, +3,2%) e registra una crescita del 5,6% in valore (8,1 mld €). Bene Prosecco e vini imbottigliati. Tra i mercati chiave:
Mercato delle uve: prezzi giù, produzione su
A fronte di una produzione in ripresa (+12,7%), i prezzi delle uve da vino scendono sensibilmente:
Trentodoc: una bollicina che guarda lontano
Con un fatturato raddoppiato in 10 anni (180 mln €) e una crescita delle bottiglie prodotte (+75%), il Trentodoc punta ora sull’export, che vale già il 15% delle vendite. USA e Svizzera si confermano mercati strategici.
2024: un anno da dimenticare per il vino globale
L’OIV fotografa un 2024 in forte sofferenza:
In sintesi
Il vino italiano resiste tra difficoltà strutturali e segnali di speranza. Le eccellenze DOP e l’export, in particolare verso USA e mercati premium, restano leve cruciali. Ma servono innovazione, comunicazione e adattamento ai nuovi stili di vita per rilanciare un comparto che ha ancora molto da raccontare.