Il settore vinicolo italiano si confronta con una serie di sfide che ne influenzano la dinamica. Le cause principali del ribasso dei consumi includono la scarsità economica, l'aumento dei prezzi nei locali e la varietà delle bevande concorrenti.

Secondo il 'Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024' di Divinea, il fatturato generato dai servizi enoturistici è cresciuto dell'11% nel 2023, raggiungendo i 3,8 milioni di euro. Anche il numero di cantine aperte il sabato è salito del 30%, mentre il 54,2% delle aziende accoglie ora visitatori anche la domenica. L'offerta di esperienze si è ampliata, con una media di sei proposte contro le 4,7 del 2022.

Tuttavia, c'è una diminuzione delle scorte di vino, segnalata da "Cantina Italia" con un -5,1% rispetto a febbraio 2024 e un -11,3% rispetto a marzo 2023. Questo calo può essere attribuito alla scarsa vendemmia del 2023, oltre che alla preferenza delle aziende per una rotazione del loro inventario. Il Veneto spicca come la regione con il maggior numero di scorte.

L'export del vino italiano ha registrato una crescita del 2,9% medio annuo, raggiungendo gli 8,5 miliardi di euro nel 2026. Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di sbocco, seguiti dalla Germania e dal Regno Unito. C'è un'attenzione crescente verso nuovi mercati come Giappone, Cina, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti.

Infine, le sfide strutturali del settore, incluse l'impennata dei costi delle materie prime e la pressione inflazionistica, richiedono strategie di gestione prudenti. Tuttavia, il settore si prepara a una ripresa dell'export a partire dal 2025, trainato principalmente dal Prosecco e dai vini bianchi, in linea con le preferenze dei consumatori internazionali.

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13/04/2024
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