In occasione de La Douja d’Or la Camera di Commercio Alessandria – Asti fa il punto della situazione

In una contingenza che vede i prezzi del vino all’ingrosso in calo per il diminuito potere di acquisto delle famiglie e di conseguenza la riduzione di acquisto di vino presso la grande distribuzione, l’export, come trend triennale consolidato, registra una costante ascesa.

Le aziende del vino

La tabella sotto – fonte: Anagrafe Agricola del Piemonte - indica le aziende e le superfici vitate (uva da vino) in Piemonte: Asti e Alessandria, sia come numero di aziende che come estensione di superfici vitate, si collocano rispettivamente in seconda e terza posizione (Cuneo è in prima posizione). L’accorpamento dei territori di Asti e Alessandria, quali oggetto di competenza e attività della nuova Camera di Commercio di Alessandria-Asti, pone il territorio allargato primo in classifica, con quasi 26.000 ettari di superficie vitata.

In Asti, la Barbera è in testa per numero di aziende: 2.646, seguita da Moscato Bianco (1.803), Cortese (840), Chardonnay (704); per estensione di superfici vitate la classifica vede immutate le prime due posizioni: Barbera (5.706 ettari) e Moscato Bianco (4.401 ettari); al terzo posto abbiamo lo Chardonnay con 589 ettari e al quarto il Cortese con 463 ettari.

In provincia di Alessandria, Barbera, Cortese e Dolcetto sono ai primi tre posti per numero di aziende: la Barbera conta 1.787 aziende[1], il Cortese 1.045 aziende, il Dolcetto 1.043; per estensione di superficie vitata la Barbera rimane sempre in testa (3.064 ettari), il Cortese mantiene la seconda posizione con 2.264 ettari, e il Dolcetto – a parità di aziende con il Cortese – con la metà di superficie vitata del Cortese si piazza al quarto posto: 1.225 ettari. Il Moscato Bianco, infatti, che conta 616 aziende, ha una superficie vitata che lo colloca al terzo posto: 1.711 ettari.

L’export di vino

Nel 2022 (dati ISTAT provvisori) il valore delle esportazioni del territorio di Alessandria e di Asti è di 10,5 miliardi di euro, a fronte di importazioni per 6,3 miliardi di euro: il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo, per 4,2 miliardi di euro.

Il confronto 2022/2020 registra una crescita di +39,5%, per un valore di + 3 miliardi di euro.

L’export della provincia di Asti vede in testa le parti per autoveicoli (810 milioni di euro), le macchine di impiego generale (550 milioni di euro) e le bevande (535 milioni di euro, dove è incluso il vino).

I principali Paesi di destinazione dell’export di bevande astigiane sono:

  • Gli Stati Uniti, con un valore export di 110 milioni di euro, in lieve calo rispetto al 2021 (121 milioni di euro); nel 2020 l’export vale 108 milioni di euro
  • La Germania, 59 milioni di euro, in leggero calo rispetto al 2021 (56 milioni di euro) e al 2020 (50 milioni di euro)
  • Francia: 33 milioni di euro; 27 milioni nel 2021 e 28 milioni nel 2020
  • Russia: 30 milioni di euro; l’export verso la Russia è cresciuto con decisione nel triennio: 14 milioni nel 2020 e 18 nel 2021

Le principali esportazioni, per Alessandria, sono la gioielleria (1,7 miliardi di euro), i prodotti chimici di base (840 milioni di euro) e le materie plastiche (440 milioni di euro); l’esportazione di bevande (dove è incluso il vino) si colloca al settimo posto dei prodotti esportati, per un valore di 291 milioni di euro. I principali Paesi di esportazione delle bevande sono:

  • La Germania, con una quota export di 74 milioni di euro, in salita rispetto al 2020 (61 milioni) e al 2021 (65 milioni)
  • Gli Stati Uniti: 29 milioni di euro, in brusco calo rispetto al 2021 (88 milioni di euro) e al 2020 (53 milioni di euro)
  • L’Austria: 14 milioni di euro, in netto calo rispetto al 2021 (7 milioni) e al 2020 (5 milioni)
  • La Francia: 14 milioni di euro, in ascesa rispetto al 2021 (13 milioni) e al 2020 (11 milioni)

Stati Uniti, Germania e Francia sono quindi i principali mercati di destinazione delle bevande del territorio di Asti e Alessandria, con Asti a guidare il flusso.

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11/09/2023
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