Non ci sono focolai di ribellione nel Consorzio del Prosecco Docg… si spera che adesso cambino completamente i processi di comunicazione e le attività.

 Questo è stato motivato dal fatto che molti produttori della DOCG producono in percentuale più Prosecco DOC rispetto al Prosecco DOCG. Inoltre, si è sollevata l'attenzione sulle questioni di comunicazione turistica, poiché alcuni ritengono che la cartellonistica sul territorio debba fare riferimento esplicito alla denominazione Conegliano Valdobbiadene e non solo al generico "colline del Prosecco". Questa disputa ha radici nel desiderio di preservare l'identità territoriale della DOCG e nell'ambizione di esaltare le differenze territoriali attraverso la produzione di Prosecco di alta qualità.

Tuttavia, la questione si complica in quanto il Prosecco DOC può essere prodotto in un territorio molto più vasto, coinvolgendo due regioni intere, il Friuli e il Veneto, escludendo solo le province di Rovigo e Verona. Questa estensione geografica contrasta con l'idea di una territorialità più definita, come quella delle regioni vinicole come la Borgogna. La disputa riguarda anche le rese di produzione, con il Prosecco DOC che consente rese più elevate rispetto al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Questo ha portato a una divisione tra quei produttori della DOCG che desiderano preservare l'identità territoriale e quelli che cercano di massimizzare i profitti.

Tuttavia, successivamente, è emerso che la protesta dei produttori della DOCG è stata risolta attraverso un incontro "chiarificatore". Il Comitato indipendente formato da produttori della DOCG ha ottenuto rassicurazioni dal Consorzio che si impegna a promuovere una comunicazione più chiara e distintiva per le Colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, evitando confusioni con il Prosecco DOC. La pace è stata ristabilita, e entrambe le parti hanno concordato sull'importanza di una comunicazione identitaria che valorizzi il territorio. La protesta dei produttori non è stata quindi una ribellione, ma un tentativo di preservare l'identità della loro denominazione, e ora si mira a una comunicazione più coesa e coordinata per il bene di tutti i viticoltori e del territorio.

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10/09/2023
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