CINQUE CANTINE UMBRE A OPERAWINE

  • 12/04/2024

Caprai, Lungarotti, Scacciadiavoli, Tabarrini, Famiglia Cotarella: cinque realtà di eccellenza selezionate da Wine Spectator

 All’evento première di Vinitaly 2024, OperaWine (sabato 13 aprile, Gallerie Mercatali), saranno ben cinque le etichette selezionate dall’autorevole rivista di settore, Wine Spectator, tra i 131 vini italiani ambasciatori dell’eccellenza made in Italy. Etichette riconducibili a cinque cantine umbre, che rappresentano l’eccellenza enologica del territorio: Caprai, Lungarotti, Scacciadiavoli, Tabarrini, Famiglia Cotarella. Le cinque realtà sono accomunate dall’altissima qualità dei vini prodotti e si presentano come ambasciatori del Made in Italy e, associate anch’esse a UmbriaTop Wines, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali. Le cinque aziende, con la loro prestigiosa presenza a OperaWine inaugurano Vinitaly 2024, testimonianza concreta del Cuore verde d’Italia, l’Umbria. Poche altre cantine in Italia e nel mondo vengono identificate immediatamente solo citando il nome della denominazione a cui appartengono, come la Arnaldo Caprai, simbolo essa stessa del Sagrantino di Montefalco. Una realtà unica, sinonoperimo di eccellenza italiana, capace di creare vini fuori dal comune per profondità, eleganza e longevità: non solo rossi, ma anche bianchi. Il merito di questa avventura iniziata alla fine degli anni Settanta è di Marco Caprai, figlio di Arnaldo. È stato lui, infatti, più di chiunque altro a credere nella ricchezza del Sagrantino, reinterpretandolo in chiave moderna, attraverso i più innovativi metodi di produzione e di gestione aziendale, che gli hanno permesso di conquistare così i favori del pubblico e della critica di tutto il mondo. Non da meno i bianchi: il Grecante Arnaldo Caprai, 100% Grechetto, è riuscito a conquistare la Top100 di Wine Spectator.  Arnaldo Capra custodisce un’anima green, considerando fondamentali le tematiche riguardanti la sostenibilità, la tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Il punto di osservazione resta sempre lo stesso: cercare di comportarsi in armonia con i cicli evolutivi naturali, preservando e valorizzando il territorio in cui si opera.

Marco Caprai, amministratore delegato dell’Azienda agricola Arnaldo Caprai, recentemente insignito del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana per l’imprenditoria etica: “Siamo stati presenti a OperaWine ben 12 edizioni su 13 e anche quest’anno partecipiamo alla première di Vinitaly con grande orgoglio: far parte delle cantine che rappresentano il meglio della produzione enologica italiana selezionate da Wine Spectator per OperaWine è un’occasione di visibilità internazionale importante non solo per il nostro 25 Anni e per la nostra azienda, bensì anche per il Montefalco Sagrantino in generale”.

Lungarotti ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Una storia cominciata con Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna viticoltura italiana che, nel secondo dopoguerra, ha trasformato l’azienda agricola di famiglia, a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che continua grazie all’impegno, la passione e la competenza delle 3 generazioni della famiglia Lungarotti che insieme oggi portano avanti le attività innovando, senza rinunciare al carattere inconfondibile di vini iconici come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio - Torgiano Rosso Riserva DOCG, considerato tra i migliori rossi italiani, e il Rubesco - Rosso di Torgiano DOC. Lungarotti conta in tutto 250 ettari di vigneti dislocati tra la Tenuta di Torgiano e quella di Montefalco, dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità. Tra i pilastri dell’azienda, anche la valorizzazione dell’enoturismo e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano.

“Siamo felici di essere ad OperaWine con il nostro Rubesco Riserva Vigna Monticchio che quest’anno festeggia il suo 60° compleanno”, dice Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato della storica azienda di Torgiano. "Creato da mio padre Giorgio nel 1964, il nostro portabandiera ha saputo raccontare l’Umbria del vino nel mondo. Degustare in sequenza dalla prima annata a quella attualmente in commercio è come sfogliare un libro che racconta come si è evoluta l’espressione del Sangiovese in tutti questi anni, in base anche ai cambiamenti ambientali e climatici. Cambiamenti che hanno dimostrato la capacità straordinaria di questo vitigno di adattarsi se piantato in un territorio altamente vocato come ha dimostrato di essere quello di Torgiano”.

L’Azienda Agraria Scacciadiavoli, immersa nelle colline umbre che si diradano tra Foligno e Todi lungo la Strada del Sagrantino, da sempre coniuga l’amore per la terra alla produzione di vini di qualità superiore. Di proprietà della famiglia Pambuffetti dal 1954 e giunta alla quarta generazione, è una delle cantine più antiche del territorio umbro con una storia bacchica che inizia dalla seconda metà dell’800, immutata nello spirito di generazione in generazione, rinnovata e rafforzata nel tempo.130 ettari di superficie, di cui 40 impiantati a vigneto in perfetta simbiosi con il paesaggio che abbraccia i Comuni nella Denominazione Montefalco DOC e DOCG e Spoleto DOC. I vitigni più coltivati sono il Sagrantino e il Sangiovese, ma anche il Grechetto e il Trebbiano Spoletino. La cantina sita a Montefalco, uno dei borghi più belli d’Italia, produce circa 270.000 bottiglie l’anno, principalmente commercializzate in Italia (65%) e una buona quota all’estero (35%).

“Sono già un po' di anni - sottolinea Liu Pambuffetti, responsabile produzione e export - che abbiamo il privilegio di essere selezionati da Wine Spectator. Per noi il mercato americano è molto importante e per celebrare questo evento speciale ogni anno portiamo una bottiglia altrettanto speciale. Quest’anno sarà la volta del Sagrantino 2010 che sarà in degustazione durante OperaWine”.

Tabarrini è una delle realtà artigiane più apprezzate del territorio di Montefalco, con vigne e cantina in località Turrita. Giampaolo Tabarrini ha preso in mano l’azienda agricola dei genitori alla fine degli anni Novanta e si contraddistingue per dinamismo e una proiezione verso il futuro che poggiano su un radicamento altrettanto forte: nella propria terra, nelle tradizioni del luogo e nei valori che la famiglia Tabarrini tramanda di generazione in generazione. Le varie parcelle, dislocate in zone vocate del territorio di Montefalco, definiscono un mosaico fatto di tessere eterogenee e di spiccata identità. Ogni Cru è lavorato in maniera diversa, a seconda delle caratteristiche del terroir, anche se a tutti viene riservata una straordinaria premura e una attenzione maniacale durante tutto l’anno. Ogni uva è trattata con rispetto e orgoglio, a cominciare dal Sagrantino. Baluardo di storia e territorialità, questa varietà autoctona non ha eguali al mondo, al pari del Trebbiano Spoletino tra quelle bianche. Riguardo quest’ultimo, è stato fatto un grande lavoro di selezione clonale che ha portato all’impianto di nuove vigne di proprietà, capaci di dare continuità ad un lavoro sulla varietà iniziato molti anni fa, in maniera del tutto pionieristica. La perfetta e graduale maturità delle uve, con vendemmie decisamente ritardate rispetto alla media della zona, sono un requisito che la famiglia Tabarrini ritiene essenziale per la realizzazione della sua idea di vino. Dei ventidue ettari della tenuta, sono quindici quelli dimorati a vigneto. A OperaWine è presente con Il Bisbetico Domato 2020.

Infine, Cantina Cotarella. Il legame tra la Famiglia Cotarella e il mondo del vino ha origine negli anni Sessanta, quando Antonio e Domenico Cotarella, viticoltori in Monterubiaglio, frazione del comune di Castel Viscardo in provincia di Terni, hanno realizzato la prima cantina. I fratelli Renzo e Riccardo Cotarella, entrambi enologi cresciuti in una terra di lunghe tradizioni vinicole, hanno poi fondato nel 1979 Falesco, trasformando quella che era una piccola azienda familiare in un'impresa vitivinicola di successo. È qui, a cavallo tra Umbria e Lazio, che nascono vini di indiscutibile fascino, caratterizzati da uno stile contemporaneo e allo stesso tempo contraddistinti da una particolare longevità. L’azienda si estende su una superficie vitata di circa 280 ettari. In una zona collinare caratterizzata da terreni di origine vulcanica, sono coltivate sia varietà autoctone che uve internazionali, per cui tra i filari si incontrano piante di aleatico, trebbiano, malvasia, verdicchio, sangiovese e vermentino, e ancora di merlot, syrah, viognier e cabernet. Nel 2016 Dominga, Marta ed Enrica, figlie di Riccardo e Renzo Cotarella, subentrano ufficialmente alla guida dell’azienda, e nel 2017, per comunicare il passaggio generazionale viene ridisegnata l’intera architettura di marca, dove ora compare il nome di Famiglia Cotarella. Il Lazio Montiano 2020 è stato selezionato da Wine Spectator tra i migliori vini presenti a OperaWine 2024. Prodotto in provincia di Viterbo, con uve Merlot in purezza, il Montiano è senz’altro uno dei vini iconici della cantina, considerato da sempre esempio di innovazione ed eleganza.

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12/04/2024

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