La giovane azienda, nata nel 1999, si espande su quasi venti ettari di vigneti, in larga parte impiantati a tendone, ereditati da Rocco Galasso, il papà di Adriana (parenti vicini-vicini della famosa dinastia del vino abruzzese). Il cru è il Montepulciano d'Abruzzo. I terreni di origine calcareo/argillosi sono coltivati da sempre con metodo biologico. A cavallo tra settembre e ottobre, vengono vendemmiati millecinquecento quintali di uva sana e integra, raccolta nella vigna in più passaggi successivi (fino a 5) e soltanto a perfetta maturazione, viene poi ulteriormente selezionata manualmente sul rullo trascinatore che conduce ai vinificatori dove diventa Cocciapazza o Mazzamurello, un fresco cinque grappoli Ais 2010.
Le bottiglie di Fausto e Adriana stanno scalando le classifiche di tutte le riviste e guide del settore, ricevendo sacrosanti riconoscimenti soprattutto per merito del Montepulciano Mazzamurello, io invece mi voglio soffermare su due vini che non vivono certo di luce riflessa.
