Giornata di studio a Roma con il Ministro Lollobrigida e i rappresentanti di tutta la filiera oleicola, dal campo alla tavola, ideata dagli imprenditori Giovanni e Alessia Zucchi, tra i pionieri della sostenibilità nel settore oleario a livello internazionale

Questo il senso della giornata di studio “Extravergine e Sostenibilità” che si è tenuta all’hotel St Regis di Roma e che ha visto la partecipazione del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste on. Francesco Lollobrigida.

  • Articolata in tre distinte tavole rotonde, la giornata è stata un’importante occasione di riflessione con tutti i rappresentanti della filiera oleicola, nella consapevolezza che la sostenibilità della filiera stessa debba essere vissuta come valore imprescindibile da tutti gli attori che vi operano, a partire dagli olivicoltori per arrivare al consumatore finale, impegnati insieme in un percorso che risponda alle specifiche problematiche e ai reali bisogni di ciascuno.
  • Al termine del suo intervento, Alessia e Giovanni Zucchi hanno donato al Ministro on. Francesco Lollobrigida le “Linee Guida per la valutazione e la comunicazione della sostenibilità degli oli da olive italiani”. Frutto di un lavoro interdisciplinare durato più di tre anni e sviluppato con il contributo di un Comitato Scientifico di docenti ed esperti attivi in alcune tra le più prestigiose Università italiane, le Linee Guida costituiscono uno strumento fondamentale per qualificare e comunicare la sostenibilità dell’olio di oliva italiano, nei diversi ambiti in cui essa si articola: ambientale, sociale, economico e nutrizionale. 
  • “In un momento storico così delicato, è necessario che tutta la filiera - from farm to fork - converga su un’unica certificazione della Sostenibilità dell’Olio Extravergine di Oliva. Credo molto in questo progetto e per questo sono onorato di aver sostenuto il Comitato Scientifico che ha realizzato le Linee Guida”. Ha commentato Giovanni Zucchi, che sin dal 2016 riversa il massimo impegno nella promozione della sostenibilità nel settore oleario, per la crescita di tutta la filiera.

Pilastro della dieta mediterranea, l’olio d’oliva italiano è uno dei prodotti che meglio esprimono i valori che fanno del made in Italy alimentare un riferimento di qualità assoluto, non solo in Europa ma nel mondo intero. Per questo è fondamentale che, coerentemente con le indicazioni della strategia europea “from Farm to Fork”, la filiera olivicolo-olearia del nostro Paese raccolga rapidamente e nel modo più efficace la sfida verso una transizione a sistemi di gestione capaci di coniugare la massima qualità del prodotto con le più alte garanzie di sostenibilità. 

È questo il tema di fondo sul quale si è sviluppata la giornata di studio “Olio extravergine e sostenibilità”, tenutasi oggi all’hotel St. Regis di Roma, con la partecipazione del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste on. Francesco Lollobrigida e dei rappresentanti di tutta la filiera.

Nel dare il benvenuto ai presenti, Alessia Zucchi ha introdotto il senso della giornata: segnare un passo importante nel percorso di crescita dell’olio di oliva italiano. Un percorso di crescita al quale Alessia e Giovanni contribuiscono con la forza e la passione ereditate dal padre Vito, recentemente scomparso, che è stato figura chiave ed esempio di imprenditoria illuminata per l’intero mondo oleicolo italiano e internazionale. 

A seguire, il prof. Giovanni Mattia (Università degli studi Roma Tre) ha presentato la ricerca sul “Percepito della sostenibilità dell’Olio EVO: il punto di vista del Consumatore”, dalla quale è emersa come esigenza fondamentale una migliore e più efficace interazione tra produzione e consumo.

Un riferimento, quello al ruolo delle Istituzioni, che il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste on. Francesco Lollobrigida ha efficacemente ripreso nel suo intervento.

Il Ministro ha infatti sottolineato come, a fronte della minor produzione legata negli ultimi anni a cause oggettive come la siccità e il diffondersi della Xylella fastidiosa in Puglia, la scelta di puntare sulla sostenibilità permetterebbe di invertire il trend con una strategia di medio-lungo periodo, o comunque di contraddistinguere l’Italia per quella che è la sua peculiarità maggiore: la qualità.

LA PRIMA TAVOLA ROTONDA: 

“Sostenibilità nella filiera olivicolo-olearia: la voce degli esperti guardando al futuro” 

La prima tavola rotonda ha evidenziato lo scopo e il valore delle “Linee Guida”, raccogliendo le opinioni dei componenti del Comitato Scientifico che ha contribuito alla loro stesura, su alcuni degli aspetti fondamentali inerenti la sostenibilità della filiera olivicola e olearia. Il moderatore Pietro Senaldi (condirettore del quotidiano Libero), nel presentare il gruppo dei relatori, ha sottolineato il valore complessivo delle diverse professionalità e del lavoro di rete e coordinamento realizzato tra le diverse Università, nel dialogo con gli stakeholder.

Diversi gli elementi d’interesse che sono emersi, a testimonianza del grande lavoro svolto. Il prof Ettore Capri (Università Cattolica del Sacro Cuore) ha evidenziato come la competitività della nostra filiera oleicola non possa più reggersi unicamente sulla qualità intrinseca del prodotto, ma debba essere sostenuta da un approccio che, coniugando modernità e tradizione, si sviluppi sull’asse fondamentale della sostenibilità. Peraltro, con riferimento alla sostenibilità ambientale, il prof Antonio Finizio (Università Milano Bicocca) ha posto l’accento su come la coltura olivicola italiana presenti peculiarità che, nello spirito delle Linee Guida, potrebbero trasformala in un modello virtuoso, partendo proprio da elementi oggi considerati di fragilità. La stessa frammentazione agricola e produttiva che da sempre caratterizza la nostra filiera, se da un lato può renderne più complessa la gestione, dall’altro offre eccezionali opportunità di valorizzazione della biodiversità e del territorio. Anzi, ha sottolineato Il prof Fabio Iraldo (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), un ulteriore elemento caratterizzante queste Linee Guida è proprio nel fatto che la sostenibilità non venga vista come elemento che si esaurisce all’interno della filiera stessa, ma piuttosto come un modo di operare che collochi la filiera dell’olio d’oliva in una dimensione di rete con tutti i soggetti che sul territorio creano valore. In questo senso l’integrazione con filiere alimentari parallele e complementari, la valorizzazione del paesaggio, la sinergia con le strutture turistiche e ristorative, sono solo alcuni degli elementi considerati per dare concretezza alla sostenibilità anche sul piano economico e sociale. 

Senza dimenticare la sostenibilità nutrizionale, sulla quale ha insistito il prof Raffaele Sacchi (Università degli Studi di Napoli Federico II) che, descrivendo le riconosciute prerogative di salute dell’olio extravergine italiano, ha evidenziato come esso riesca a rispondere sempre meglio alla crescente domanda di benessere che i consumatori esprimono e che è manifestazione del bisogno di una vera sostenibilità, considerata in ogni suo aspetto. A questo proposito, la dottssa Luna Aristei (Luiss Guido Carli Roma) ha ricordato come lo scenario normativo nel quale si collocano le Linee Guida abbia visto in questi ultimi anni parecchi sviluppi in tema di sostenibilità. A fianco delle norme tecniche relative alla produzione, alla distribuzione e al commercio, un elemento di particolare attenzione – citato anche dal Ministro Lollobrigida - riguarda poi le norme destinate a regolamentare la comunicazione ai consumatori. La messa a punto di etichette di sostenibilità e la front pack label previste dalla strategia Farm to Fork, sono oggi terreno di un aspro confronto che evidenzia l’importanza enorme del dialogo con i consumatori.

La SECONDA TAVOLA ROTONDA. 

Prima parte: “Sostenibilità nella filiera olivicolo-olearia: Le Fondamenta”

Le Linee Guida sono state formulate sulla base di un’attenta analisi di quanto già esistente e sono frutto anche del confronto con chi, in questi anni, ha posto le basi per promuovere la sostenibilità come driver di crescita della filiera oleicola, fornendo contributi importanti per un approccio sistemico, che non trascurasse alcun anello della filiera stessa. Nella parte iniziale della seconda tavola rotonda, il moderatore Pietro Senaldi ha perciò chiamato i relatori a testimoniare l’esperienza di alcune tra le più importanti realtà nazionali attive non certo da oggi sul tema della sostenibilità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
23/05/2023
IT EN