Roma si prepara ad accogliere la nuova edizione di Flos Olei: il concorso dedicato ai migliori Extravergine di tutto il mondo, a cura di Marco Oreggia e Laura Marinelli, dà appuntamento a venerdì 5 dicembre per la premiazione e sabato 6 per una degustazione con il meglio della produzione mondiale, al The Westin Excelsior, nel cuore della Capitale. In questa edizione sono 500 i produttori e 761 gli Extravergine presenti in guida, provenienti da 5 continenti, 57 paesi del mondo, 35 regioni olivicole (20 dall’Italia e 15 dalla Spagna) con 92 cartografie mondiali. Ben 912 pagine, che raccontano i territori più affascinanti e le migliori realtà del settore in un unico manuale realizzato in tre edizioni bilingue (italiano-inglese, italiano-cinese e italiano-spagnolo).
L’appuntamento capitolino sarà anche l’occasione per conoscere le 9 aziende che si sono guadagnate un posto prestigioso nella Hall of Fame. Ben 5 le italiane: Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria) e Americo Quattrociocchi (Lazio); a completare la classifica 3 aziende spagnole Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca La Torre (Andalucía) e l’azienda croata Mate (Istra).
Non sono da meno le 20 aziende della classifica The Best che vede l’Italia in testa con 13 premi, seguita dalla Spagna con 3, e da Sudafrica, Cile, Grecia e Croazia con uno. L’Azienda dell’Anno è Fonte di Foiano (Toscana), il Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno è della spagnola Dominus (Andalucía), L’Azienda Emergente è Cuadrat Valley (Cataluña), L’Azienda Green è Sabino Leone (Puglia). Masoni Becciu (Sardegna) conquista il riconoscimento di Migliore Extravergine da Agricoltura Biologica, Mandranova (Sicilia) quello di Azienda del Cuore, mentre il Migliore Extravergine da Agricoltura Biologica e Dop/Igp è dell’azienda Tommaso Masciantonio (Abruzzo). Il Migliore Metodo di Estrazione è della spagnola Rafael Alonso Aguilera - Oro del Desierto (Andalucía), il Migliore Rapporto Qualità/Prezzo del Frantoio di Massarosa (Toscana), mentre quelli Qualità/Quantità e Qualità/Packaging rispettivamente della sudafricana De Rustica Estate (Cape) e della cilena Agrícola Pobeña (VI Región - Libertador General Bernardo O’Higgins). In chiusura non possono mancare i premi per le categorie Monovarietali, Blended e Dop/Igp: Migliore Monovarietale - Fruttato Leggero all’Azienda Agricola Le Tre Colonne (Puglia), Migliore Monovarietale - Fruttato Medio alla Cioccolini (Lazio), Migliore Monovarietale - Fruttato Intenso all’Azienda Agricola Terre di Poesia (Puglia); Migliore Blended - Fruttato Leggero al Frantoio Gaudenzi (Umbria), Migliore Blended - Fruttato Medio alla croata O.P.G. Rheos (Istra), Migliore Blended - Fruttato Intenso al Frantoio di Croci (Toscana); Migliore Dop/Igp - Fruttato Leggero alla greca Olive Poem - A Drop of Art (Peloponnisos), Migliore Dop/Igp - Fruttato Medio ad Accademia Olearia - Tenute Fois (Sardegna) e Migliore Dop/Igp - Fruttato Intenso alla Pruneti (Toscana).
Le classifiche si chiudono con 4 premi speciali: L’Importatore dell’Anno a Chic Taste di Yiann Wang (Taiwan), Il Ristorante dell’Anno al Restaurant Mancini (Svezia), Il Giornalista dell’Anno a Milanka Bulimbašić Botteri - Maslinar (Croazia), e il premio “Cristina Tiliacos” a Yuko Okuma (Giappone).
«Siamo pronti anche in questa nuova edizione - spiega Marco Oreggia, ideatore e curatore della guida - per continuare a raccontare il lavoro, la passione e le storie dei produttori che contribuiscono al successo dell’olivicoltura mondiale. Anche quest’anno l’Italia si dimostra un punto di riferimento internazionale, tra grandi conferme e produzioni d’eccellenza ancora tutte da scoprire. Al tempo stesso, la guida evidenzia una grande vitalità del settore in gran parte del globo: dalla Spagna, alla Croazia, alla Grecia, al Sudafrica fino al Cile emerge infatti un mondo olivicolo in gran forma, sempre più attento alla sostenibilità e alla qualità produttiva».
«Come ogni anno vogliamo celebrare non solo gli Extravergine d’eccellenza - sottolinea Laura Marinelli, curatrice della guida - ma anche la costanza e la coerenza di quei produttori in grado di portare avanti un percorso fatto di ricerca e valorizzazione del territorio, dove l’innovazione non cancella la tradizione, anzi la rinnova e la rende ancora più viva».
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