«La protesta degli agricoltori è il risultato dell'incapacità del sistema economico e distributivo di riconoscere i costi di chi coltiva la terra con una remunerazione equa.

Non è solo la transizione green e la sostenibilità che impongono oggettivi costi aggiuntivi (che andrebbero spalmati su tutta la filiera), ma anche la tipicità e unicità del prodotto italiano che, oltre ad avere i costi di manodopera più alti degli altri paesi, ha una cura della coltivazione che permette l'eccezionalità della nostra qualità. L'abbattimento poi - in sede europea - di parte dei dazi da paesi terzi dove le normative sono meno stringenti, la manodopera costa meno, le attenzioni per le coltivazioni di qualità sono diverse, rappresenta un ulteriore aggravio soprattutto per le piccole aziende agricole», dichiara Sandro Bottega, Presidente di Bottega S.p.A., l'azienda vitivinicola veneta di Bibano (Treviso) che esporta prosecco in 150 Paesi di tutto il mondo.
«Ma soprattutto quello che manca - prosegue Bottega - è una capacità di valorizzare il prodotto in modo se ne riconosca il valore, il livello qualitativo, la differenza rispetto agli altri prodotti simili e questo va fatto in diversi modi: dalla valorizzazione della denominazione di origine alla scelta del mercato dove piazzare il prodotto, dal packaging all'etichettatura, dalla comunicazione alla differenziazione distributiva».
Sandro Bottega aggiunge: «Va poi sostenuta anche la collaborazione tra piccoli produttori, che possano unire le proprie forze, avere maggiore potere contrattuale, sistemi distributivi alternativi fino ad arrivare ai mercati rionali, che - in questo modo - possono raggiungere senza intermediari i consumatori con reciproca soddisfazione tanto in tema di qualità che di prezzo».
Il Presidente di Bottega S.p.A. chiude poi riferendosi al suo settore, quello vitivinicolo, dando alcuni consigli: «Riguardo al mondo del vino occorre monitorare attentamente la qualità, unitamente alla sostenibilità, con investimenti mirati in vigna e in cantina, e valorizzarne la percezione da parte del mercato. In quest'ottica Bottega affianca alle uve coltivate nei propri vigneti quelle acquistate da tanti piccoli conferitori, che rispondono alle esigenze qualitative dell'azienda. Così facendo si offre sostegno e continuità a piccole realtà produttive, che hanno spesso anche una propria identità agricola», conclude Sandro Bottega.

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13/02/2024
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