Il Mondo del Prosecco punta a una totale tutela che lo renda orgoglio d'Italia

Si è discusso della tutela del Prosecco nel mondo tra l'Intergruppo vini del Parlamento europeo ed il mondo del Prosecco. E' emerso che è nececcario far conoscere territorio e l’identità del prodotto ai rappresentanti Europei
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L'incontro tra il mondo del Prosecco e gli Europarlamentari dell’Intergruppo vini ha messo in evidenza la necessità di tutelare il nome Prosecco, rendere noto il territorio, la ricchezza enologica e renderlo un motivo di orgoglio nazionale.

L'incontro tenutosi a Treviso, è stato promosso da Giancarlo Scottà e da il consorzio di Tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore, il consorzio di Tutela della Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e il consorzio di tutela della Doc Prosecco. Vi hanno partecipatp per l' Intergruppo vini del Parlamento Europeo: Astrid Lulling, Christa Klass, Agnès Le Brun: tutti i soggetti coinvolti hanno lavorato sugli aspetti che devono necessariamente caratterizzare la tutela del Prosecco e delle sue denominazioni.

Giancarlo Scottà ha fatto emergere che èm impotantissimo fare conoscere in prima persona il territorio e l’identità del prodotto a chi ci rappresenta in Europa.

«Quest’anno l’Italia festeggia il 50° anniversario della legge che tutela le denominazioni di origine e questa storicità dimostra quanto sia importante per il nostro Paese salvaguardare la propria identità. Il tema della tutela è per noi centrale non solo per offrire garanzie al consumatore ma anche per proteggere il lavoro dei produttori che con serietà ed impegno hanno costruito il successo di questo vino. Una protezione che deve essere garantita anche nei Paesi terzi. Per ora è stato ottenuto un risultato straordinario grazie agli accordi bilaterali negli Stati Uniti ma il prossimo obiettivo saranno Brasile ed Australia, dove il nome Prosecco non è ancora tutelato». Innocente Nardi, presidente del consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, ha apliato il resporio esprimendo la questioaffrontato la tematica della tutela verso i Paesi Terzi.

Inoltre Armando Serena, il presidente del consorzio di Tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore ha messo in evidenza «La riorganizzazione del mondo Prosecco, avvenuta nel 2009, rappresenta un risultato importante, reso possibile grazie alla collaborazione di tutti gli attori produttivi della filiera. Un risultato significativo che ci aiuta ora ad affrontare con forti argomenti la problematica Prošek. Sebbene questo vino croato non sia un’imitazione del Prosecco, esso non rappresenta certo una realtà comparabile al Prosecco. Inoltre, poiché quest’ultima è una denominazione riconosciuta a livello europeo, non possiamo accettare la richiesta dei produttori croati perché creerebbe un precedente incoerente con la politica comunitaria finora perseguita».

Ha preso poi la parola Stefano Zanette, presidente del Consorzio Tutela Prosecco Doc che ha espresso le difficoltà di tutela a livello comunitario. «Con il successo del Prosecco ottenuto in questi anni era necessario arginare e ridisegnare l’intera area di produzione, a tutela del consumatore e degli stessi produttori. In questo senso il lavoro della Commissione europea è stato fondamentale ed ha permesso di ottenere quella che oggi è la Doc composta dalle 9 province con le due Docg. Riteniamo necessario però fare un passo successivo richiedendo all’Unione europea che sia esteso anche alle denominazioni vinicole il regolamento 1151 del 2012, che tutela i prodotti agro-alimentari Dop e Igp. Dal canto nostro stiamo lavorando insieme alla creazione di una società che tuteli in modo unitario e rappresentativo a livello internazionale le tre realtà consortili del Prosecco. E abbiamo già aperto un ufficio di corrispondenza a Bruxelles come presidio in seno all’Unione Europea contro le minacce intra e extra Ue».

 Ha concluso l’incontro Astrid Lulling, presidente dell’Intergruppo vino presso il Parlamento europeo che ha mesos in evidenza come le leggi Eu permettano ai territori di mettere in evidenza i problemi al momento di ogni decisione della Commissione europea, permettendo al Parlamento di affrontare le questioni come la tutela delle denominazioni di origine, questa va affrontata in modo unitario a livello europeo in modo da coordinare gli sforzi in un mercato globalizzato.  Astrid Lulling ha inoltre messo in evidenza che lo scopo dell'intergruppo è dare soluzioni europee per la viticoltura europea.

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22/08/2013
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